Segnalazioni

Raffaello. La Madonna Esterhazy

Pubblicato il da fondazione arte
Madonna Eszterhazy Raffaello

Com’è diventata consuetudine negli ultimi anni, anche in questo 2014 il Comune di Milano offre alla cittadinanza e ai turisti un’incontro diretto con un capolavoro pittorico conservato in una sede lontana e prestigiosa. Dal 3 dicembre all’11 gennaio è infatti la volta, presso la sala Alessi di Palazzo Marino, della cosiddetta Madonna Esterházy, tra i capolavori del Raffaello fiorentino, universalmente datata nel 1508, a ridosso del trasferimento dell’artista a Roma per realizzare, su chiamata di Papa Giulio II Della Rovere, la Stanza della Segnatura nei Palazzi Vaticani. La piccola tavola, che non fu mai condotta a definitivo compimento da Raffaello, dopo vari passaggi venne donata ai principi Esterhazy, probabilmente nella seconda metà del Settecento, e si trova oggi presso il Museo delle Belle Arti di Budapest (Szépmuvészeti Múzeum), una delle più straordinarie pinacoteche d’Europa.

 

Il superbo dipinto raffigura la Madonna col Bambino e san Giovannino e si colloca al vertice di un periodo di maturazione tanto breve (stiamo parlando di un artista all’incirca venticinquenne) quanto profondo, nel corso del quale, fra il 1504 e il 1508, Raffaello produsse una sequenza impressionante di capolavori nell’ambito della pittura di devozione privata e nella ritrattistica, non senza qualche rilevantissima esperienza nel genere delle pale d’altare: basti citare opere come la Madonna del Prato del 1506 (Vienna, Kunsthistorisches Museum), la Madonna col Bambino e San Giovannino, detta la Bella giardiniera (Parigi, Louvre), la Madonna del cardellino (Firenze, Uffizi) e la Deposizione Borghese, tutte eseguite nel 1507, la Sacra Famiglia della Palma (Edimburgo, National Gallery of Scotland) e la Sacra Famiglia Canigiani (Monaco, Alte Pinakothek), databili nel 1507-1508.

 

In particolare la Madonna Esterhazy segna uno dei punti di maggiore tangenza di Raffaello con l’opera di Leonardo, che egli aveva attentamente studiato durante il lungo soggiorno nella città medicea, ma anche un primo avvicinamento pre-romano al Michelangelo del Tondo Doni. La tavoletta fu probabilmente portata con sé da Raffaello durante il suo trasferimento a Roma, dove si ritiene che egli inserì, sullo sfondo, i ruderi del Foro Romano, eseguiti con una certa precisione topografica: testimonianza in tempo reale di un immediato e fruttuoso aggiornamento alle irresistibili suggestioni della classicità dell’Urbe. A conferma di un’aggiunta avvenuta direttamente a Roma viene in genere invocata la presenza di uno schizzo preparatorio, conservato nel Gabinetto dei disegni e stampe degli Uffizi, nel quale al posto del dettaglio archeologico si trova un più consueto paesaggio collinare.

 

La Madonna Esterházy di Raffaello
Milano, Palazzo Marino
Piazza della Scala, 2
dal 3 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015
www.comune.milano.it/raffaello