Rassegna Stampa

Perugino mai Visto

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ANSA

lunedì 05/07/2010

Un ‘Perugino mai visto’ a Perugia

Quattro piccole tavole riconducibili al Perugino esposte fino 12 settembre, nella Galleria nazionale dell’Umbria, a Perugia. Appartengono ad un anonimo collezionista privato che le ha prestate al museo. Da qui la mostra ”Perugino mai visto”, perche’ in effetti le quattro opere sono inedite, almeno al grande pubblico. Vi sono raffigurati l’Angelo annunziante, una Santa martire ed i Santi Girolamo e Nicola, e, secondo gli esperti, provengono da un contesto smembrato.

E’ evidente comunque la mano del Perugino all’apice della sua maestria, per via della morbidezza pittorica e di quella dolcezza del tratto che fecero di lui il ”divin pittore”. Le tavolette, alte circa 40 centimetri, sono state accuratamente esaminate, oltre che da un punto di vista stilistico e formale, anche da un punto di vista tecnico e scientifico. Sono esposte nella Cappella dei Priori, luogo chiave del Palazzo dei Priori, in cui il governo della citta’ si riuniva per prendere le decisioni piu’ importanti. I dieci magistrati sedevano sui preziosi scranni intagliati da Paolino da Ascoli e Gaspare da Foligno, sotto il ciclo di affreschi di Benedetto Bonfigli. Qui si trovava la celebre Pala dei Decenviri del Perugino, in parte requisita dai francesi nel 1789 e portata a Parigi.

Finita l’era napoleonica, torno’ in Italia, ma ai Musei Vaticani. Restarono a Perugia la cornice originale, la cimasa ed una copia della tavola centrale realizzata da Domenico Garbi. Nella Cappella la direzione della Galleria ha deciso di ricollocare la Pala ricomposta e le quattro tavolette ritrovate, anche ‘in ricordo della dolorosa spoliazione subita dal patrimonio artistico perugino, e con la convinzione che la storia di un grande museo non ha mai un vero e proprio termine, ma permane in un continuo divenire.

 

LA NAZIONE

Venerdì, 2 luglio 2010

Perugino mai visto, in mostra 4 opere inedite del “divin pittore”

Le opere appartengono ad un anonimo collezionista privato che le ha prestate al museo. Da qui la mostra “Perugino mai visto”, perché in effetti le quattro opere sono inedite, almeno al grande pubblico. Vi sono raffigurati l’Angelo annunziante, una Santa martire ed i Santi Girolamo e Nicola, e, secondo gli esperti, provengono da un contesto smembrato. È evidente comunque la mano del Perugino all’apice della sua maestria, per via della morbidezza pittorica e di quella dolcezza del tratto che fecero di lui il “divim pittore”. Le tavolette, alte circa 40 centimetri, sono state accuratamente esaminate, oltre che da un punto di vista stilistico e formale, anche da un punto di vista tecnico e scientifico. Le tavole saranno esposte nella Cappella dei Priori, luogo chiave del Palazzo dei Priori, in cui il governo della città si riuniva per prendere le decisioni più importanti. I dieci magistrati sedevano sui preziosi scranni intagliati da Paolino da Ascoli e Gaspare da Foligno, sotto il ciclo di affreschi di Benedetto Bonfigli. Qui si trovava la celebre Pala dei Decenviri del Perugino, in parte requisita dai francesi nel 1789 e portata a Parigi. Finita l’era napoleonica, tornò in Italia, ma ai Musei Vaticani. Restarono a Perugia la cornice originale, la cimasa ed una copia della tavola centrale realizzata da Domenico Garbi. Nella Cappella la direzione della Galleria ha deciso di ricollocare la Pala ricomposta e le quattro tavolette ritrovate, anche “in ricordo della dolorosa spoliazione subita dal patrimonio artistico perugino”, e con la convinzione che “la storia di un grande museo non ha mai un vero e proprio termine, ma permane in un continuo divenire”.

 

GIORNALE dell’UMBRIA

venerdì 02/07/2010

di CARLO ROBERTO PETRINI

PERUGIA -La Cappella dei Priori della Galleria Nazionale dell’Umbria ospiterà fino al 5 settembre una piccola mostra dal titolo Perugino mai visto”. Finalmente si possono vedere quattro tavolette inedite riferibili alla mano del Perugino, appartenenti a un collezionista privato. L’inaugurazione dell’evento è fissata per oggi pomeriggio alle ore 17. La mostra, a cura di Francesco Federico Mancini e Vittoria Garibaldi, due eminenti studiosi del Rinascimento Italiano, presenta accanto alla ricostruzione della pala dei Decemviri, le quattro tavolette di collezione privata, provenienti in tutta evidenza da un contesto smembrato e che appartengono al segmento estremo della produzione del Vannucci. Le opere, che raffigurano San Girolamo, San Nicola di Bari, l’Angelo Annunziante e una Santa martire, facevano probabilmente parte del ciborio del primo tabernacolo a sportelli dell’altar maggiore della chiesa di sant’Agostino, poi smembrato, per far spazio al polittico realizzato dal Perugino tra il 1502 e il 1523, “L ‘individuazione di quattro tavolette inedite riferibili alla mano del Perugino – affermano Francesco Federico Mancini e Vittoria Garibaldi ha offerto lo spunto per organizzare una piccola esposizione nella Cappella dei Priori della Galleria Nazionale dell’Umbria. “Membrum principale palatii”, spazio privilegiato della residenza priorale perugina, la Cappella era il luogo in cui i decemviri si riunivano nel corso del loro mandato amministrativo. Nella Cappella si pregava, ma soprattutto si deliberava, si prendevano decisioni per le sorti della città, Seduti sui preziosi scranni intagliati tra il 1452 e il 1466 da Paolino da Ascoli e Gaspare da Foligno, i dieci magistrati avevano sulle loro teste il magnifico ciclo di affreschi realizzato da Benedetto Bonfigli tra il 1455 e il 1479, Sull’altare si trovava la celebre pala dei Decemviri eseguita dal Perugino intorno al 1495″, “La pala rimossa dal delegato apostolico (che al suo posto fece realizzare l’affresco tuttora visibile dietro l’altare) e trasferita al primo piano del palazzo, nel 1797 – continuano gli studiosi – fu requisita dai francesi e portata a Parigi. A Perugia restò la cornice originale, la cimasa raffigurante il Vir doloris e una copia della tavola principale, dipinta da Domenico Garbi. Tornata in Italia dopo il crollo dell’impero napoleonico, la pala dei Decemviri venne destinata ai Musei Vaticani. Utilizzando la copia del Garbi i priori ricomposero l’insieme, che nel 1835 fu nuovamente smembrato. La cornice andò a “vestire” la cosiddetta Madonna degli Alberelli di Eusebio da San Giorgio, la cimasa divenne un quadro a sé stante e la copia di Garbi fu ricoverata nei depositi della pinacoteca civica. II tutto fu ricomposto nel 2004, in occasione della mostra sul Perugino. Ma, a mostra conclusa, le cose tornarono come prima.

Oggi la direzione della Galleria Nazionale dell’Umbria ha deciso di ricollocare nella Cappella la pala ricomposta, La presentazione, proprio nella Cappella, delle quattro tavolette inedite vuole sottolineare l’importanza di questa scelta; scelta che si configura come restitutio in pristinum di una situazione modificata nel tempo, ma anche come ricordo della dolorosa spoliazione subita dal patrimonio artistico perugino durante l’occupazione napoleonica”. La mostra, preziosa ed inedita, è accompagnata da un bel catalogo, stampato dalla prestigiosa casa editrice di Perugia Volumnia, L’esposizione vede la luce grazie al privato collezionista, che ha prestato le opere; alla Fondazione Arte, ente nato nel 1991 con il proposito di sostenere eventi utili alla conoscenza, alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio artistico umbro; all’Università degli Studi di Perugia (Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione); alla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per l’Umbria (Galleria Nazionale dell’Umbria) e alla società Tecnohand interiors for business (Todi), che si è fatta carico della progettazione e della realizzazione delle strutture espositive.

 

IL CORRIERE dell’UMBRIA

venerdì 06/08/2010

Alla Galleria Nazionale quattro tavolette inedite, riferibili alla mano del grande Maestro e che appartengono a una collezione privata

Il Perugino mai visto alla Cappella dei Priori

PERUGIA – L’individuazione di quattro tavolette inedite riferibili alla mano del Perugino ha offerto lo spunto per organizzare una piccola esposizione nella Cappella dei Priori della galleria Nazionale dell’Umbria. Membrum principale palatii, spazio privilegiato della residenza priorale perugina, la Cappella era il luogo in cui i decemviri si riunivano nel corso del loro mandato amministrativo. La presentazione, proprio nella Cappella, delle quattro tavolette inedite vuole sottolineare l’importanza di questa scelta; scelta che si configura non solo come restitutio in pristinum di una situazione modificata nel tempo, ma anche come ricordo della dolorosa spoliazione subita dal patrimonio artistico perugino durante l’occupazione napoleonica. Appartenenti a un collezionista privato, le quattro tavolette, provenienti in tutta evidenza da un contesto smembrato, appartengono al segmento estremo della produzione del Vannucci. Quando l’artista raggiunse effetti di morbidezza pittorica tali da giustificare l’ammirato giudizio espresso da Paolo Giovio sull’ incredibile “dolcezza” della sua arte. Tutt’altro che inesausto o fiaccamente ripetitivo, il mondo poetico del “divin pittore” si alimenta, nella fase crepuscolare, di una “sincera commozione, che è in queste cose estreme – per dirla con Pietro Scarpellini – la garanzia della vera qualità”. L’esposizione è visitabile, fino al 12 settembre, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30.